FESTA ESTIVA DI SAN FOCA DEL 9 AGOSTO 2020
La festa estiva di San Foca Martire del 2020, che quest’anno cadeva nella domenica 9 agosto, sarà ricordata negli anni futuri come un evento anomalo della storia municipale di Francavilla, in quanto il pericolo del Coronavirus ha determinato la cancellazione dei vari festeggiamenti civili connessi alle celebrazioni religiose in onore del Santo Patrono. In verità anche i tradizionali riti religiosi sono stati ridimensionati, limitando di molto la partecipazione dei devoti alle funzioni della Novena e vietando persino la processione del Santo Patrono per le vie principali del paese; la processione in onore di San Foca è sempre stata, anche nei momenti di grave crisi, la manifestazione di religiosità popolare più amata sia dai residenti nel comune di Francavilla, sia dai francavillesi (e loro discendenti) emigrati in altre regioni o all’estero, sia dai fedeli non francavillesi che dai paesi limitrofi vengono a rendere omaggio al Patrono di Francavilla.
Domenica 9 agosto, all’interno della chiesa di San Foca sono state celebrate due Sante Messe, a cui hanno potuto partecipare un numero limitato di fedeli; alle ore 8 ha celebrato il francescano francavillese Padre Tarcisio Rondinelli, che all’anagrafe è registrato con il nome “Foca”. Alla Messa delle ore 11, celebrata dal Parroco, Don Giovanni B. Tozzo, erano presenti in forma ufficiale con il gonfalone, il Sindaco avv. Giuseppe Pizzonia e la giunta comunale.
In sostituzione della processione vespertina, alle ore 18,30 in piazza Marconi è stata celebrata la Santa Messa solenne, dopo aver portato all’aperto la statua del Santo Patrono, sistemandola opportunamente sull’altare provvisorio allestito in fondo alla piazza Marconi. Alla celebrazione, presieduta dal Parroco don Giovanni, ha partecipato, insieme al Sindaco e agli Amministratori, un numero notevole di fedeli, tutti muniti di mascherina e ligi a rispettare la distanza di sicurezza.
--------------------------------------------------------
FESTA DI SAN FOCA A FRANCAVILLA ANGITOLA –5 MARZO 2020
Si è svolta la festa del Santo Patrono di Francavilla, alle ore 10.30 l’arciprete Don Giovanni Battista TOZZO ha officiato la messa solenne, Anche quest’anno grande successo ha riportato l'offerta dei tradizionali dolci in onore del Santo Patrono a forma di serpi. La banda musicale di Filadelfia ha allietato la festa percorrendo le vie del paese. Alle ore 11,30 ha avuto inizio la lunga processione. Dietro alla statua del Santo e al gonfalone comunale, recato da Gianfranco Schiavone . procedeva l’Amministrazione guidata dall’ avv. Giuseppe PIZZONIA. La processione si è conclusa sul sagrato della chiesa parrocchiale dove i fedeli hanno intonato la tradizionale litania.
LA STORIA di san foca martire
San Foca, come voi ben sapete, é nato ad Antiochia ed è vissuto in un'epoca in cui essere cristiano significava mettere a repentaglio la propria esistenza. Foca, attraverso la preghiera, la meditazione e la carità vissuta, divenne imitatore di Gesù Cristo; quindi, per appartenere completamente a lui, volle essere battezzato, e, da allora, la sua vita cambiò radicalmente. A Sinòpe, lasciate le armi, polche era soldato, si dedicò alla coltivazione di un orticello, e a sfamare i viandanti che si trovavano a passare dalla sua modesta casa. E' stata appunto l'inestimabile carità verso il povero, il misero, l'affamato,a far sospettare ch'egli fosse cristiano, e come tale fu accusato e deciso di privarlo della vita, poiché il cristiano, in quel periodo, era considerato nemico della patria. Persino i soldati che avrebbero dovuto ucciderlo, rimasero stupiti, scossi dall'affabilità con cui vennero accolti da quell'uomo semplice e pio. Ecco come si svolsero i fatti: alcuni soldati si sono trovati a passare dall'orto di Foca, che, affabilmente, li invitò a sfamarsi e a dissetarsi. Dopo di ché, chiese agli ospiti il motivo del loro faticoso cammino. Essi risposero: “ Te lo diremo, se ci prometti di mantenere il segreto”. Foca promise, ed essi: “Siamo in cerca di un certo Foca per metterlo a morte, ma non lo conosciamo; se tu puoi aiutarci, ci renderai un grande favore”. Foca rispose: “Quest'uomo mi è noto abbastanza e vi prometto di consegnarvelo, ma domani, perché adesso è notte; vi piaccia quindi riposare delle sostenute fatiche “. Mentre i soldati riposavano, Foca preparava la sua anima, disponendosi alla morte. L'indomani, di buon mattino, si fece incontro agli ospiti, e, sereno, quasi sorridendo, disse loro: “Sono io l'uomo che cercate! Prendetemi, Fate di me quello che volete”. 1 soldati, pieni di stupore ed increduli, non ebbero il coraggio di eseguire la sentenza di morte. Foca li supplicava di compiere il loro dovere, aggiungendo che lui era sereno e gioioso, e non aveva paura. E i soldati, invece di ucciderlo, lo portarono ad Antiochia, sperando che i loro capi lo avrebbero risparmiato dalla morte. Informarono il proconsole Africano, il quale, grandemente meravigliato del loro racconto, affermò di volerlo conoscere ed interrogarlo personalmente. 1 soldati, prontamente, lo condussero al suo cospetto. Il giudice disse a Foca: Chi sei tu, che non riconosci come Dio il nostro imperatore Traiano? A1 silenzio di Foca, che in quel momento imitava il silenzio di Gesù dinnanzi al sommo sacerdote Calfa, il giudice esclamò: Perché taci? E Foca: Non basta a Traiano essere chiamato imperatore, senza avere l'attributo di Dio? 1 supplizi poi, che tu mi minacci, sono da me desiderati e sono contento se tu comandi di eseguirli. La cosa più importante, il tesoro più grande, per Foca, era l'amore di Dio, fare la volontà di Dio. Durante l'interrogatorio, improvvisamente, una luce celeste irradiò in quel punto dove essi si trovavano, e, vestiti di fiamme vampeggianti, apparvero tre angeli, per cui Africano, esterrefatto, cadde a terra privo di sensi. Sua moglie, Terenziana, supplicò Foca d'intervenire, promettendo che, se il marito fosse tornato in vita, si sarebbe convertita al cristianesimo. Foca pregò con gran fervore; Africano tornò in vita, ma invece di liberarlo lo fece condurre da Traiano. Qui, stesse accuse, stessa incrollabile fede di Foca, che, essendosi affidato a Dio, sente dall'alto una voce: “Sii forte, o Foca, io sono con te; avrai un posto in Paradiso". E così, nel 107, dopo essere stato gettato in una fossa di serpenti velenosi, ed esserne uscito incolume, è stato decapitato. Nel corso dei secoli, a Francavilla e altrove, è stato invocato, supplicato; molte anime si sono consacrate a lui, portandone il nome, diffondendo il suo fulgido esempio di vita cristiana. Molti sono venuti dal paese, dalle campagne, addirittura dall'estero, in questa magnifica chiesa a lui dedicata. Si sono presentati al cospetto del santo Patrono con le lacrime agli occhi, i ginocchi flessi e lacerati, i piedi scalzi. Quante mamme hanno portato in braccio il proprio bimbo ammalato e, fiduciose, l'hanno offerto a san Foca! Quanti voti, promesse e sacrifici! Che magnifica fede! Quanto orgoglio, nel definirsi devoti a san Foca: da lui protetti, da lui presentati all'eterno Padre! Oggi siamo qui, per dirgli: grazie per il tuo esempio; grazie per la tua protezione contro le insidie del male; grazie per il tuo sostegno e le tue preghiere. |
FESTA ESTIVA DI SAN FOCA A FRANCAVILLA ANGITOLA –11 AGOSTO 2019
Si è svolta la festa estiva del Santo Patrono di Francavilla: la prima messa è stata celebrata alle ore 8 da Padre Tarcisio RONDINELLI, quindi alle ore 11 l’arciprete Don Giovanni Battista TOZZO ha officiato la messa solenne, Anche quest’anno grande successo ha riportato l'offerta dei tradizionali dolci in onore del Santo Patrono a forma di serpi. Alle ore 18,30 Don Giovanni Tozzo ha celebrato una seconda messa prima dell’inizio della processione. Sia nella giornata di sabato 10 che in quella di domenica 11 agosto, la banda musicale del maestro Gugliotta di Filadelfia ha allietato la festa percorrendo le vie del paese. Alle ore 18,30 ha avuto inizio la lunga processione. Dietro alla statua del Santo e al gonfalone comunale, recato da Gianfranco Schiavone . procedeva l’Amministrazione guidata dall’ avv. Giuseppe PIZZONIA. La processione si è conclusa sul sagrato della chiesa parrocchiale dove i fedeli hanno intonato la tradizionale litania; La cerimonia religiosa si è conclusa con il bacio della reliquia del Santo Patrono.
Come da programma predisposto dal Comitato organizzatore della Festa, presieduto dall’Arcip. Don Giovanni Tozzo, nella serata di sabato 10 agosto sul palco allestito in piazza Solari si è esibito la cover “Rock Moda’” Tribute Band. Protagonista della serata musicale di domenica 11 è stato il gruppo “Le Muse del Mediterraneo live . La festa si è conclusa in bellezza, poco dopo la mezzanotte di domenica con i fuochi d’artificio.
------------------------------
Festa di San Foca 5 marzo 2019
La festa del 5 marzo in onore di San Foca Martire si è svolta in un’atmosfera di grande letizia. Grazie anche alla bella giornata hanno partecipato molti fedeli e devoti, alcuni dei quali venuti anche dai paesi vicini. Il Parroco don Giovanni Tozzo alle 10,30 ha celebrato la solenne funzione in onore del Santo Patrono di Francavilla Angitola. A conclusione della Messa sono stati portati per la tradizionale benedizione i taralli a forma di serpe, preparati con particolare cura da alcune donne di Francavilla e presentati sopra cestini graziosamente addobbati. Dopo la Santa Messa per le vie del paese si è svolta la processione affollata da numerosi fedeli. A conclusione della processione sul sagrato della chiesa la banda musicale ha intonato la litania; infine si è proceduto al bacio della reliquia del Santo. Il culto di S. Foca Martire, invocato in modo particolare contro i morsi di serpenti, è molto antico e rappresenta nel panorama regionale una singolare eccezione. A tal proposito Onofrio Simonetti scrive: “Continua ed invariata tradizione addimostra antichissimo il pio affetto del popolo di Francavilla verso questo illustre Martire Antiocheno, poiché surta dalle rovine di vari paesetti, che eravi attorno, fra i quali uno detto San Foca, di cui veggonsi anche oggigiorno i ruderi a piè della scesa della Fria, all’ovest di Filadelfia. La contrada denominasi tuttavia San Foca” (O. Simonetti, Cenno biografico sovra l’antiocheno martire S. Foca, Monteleone 1892, p. 27) Martirizzato probabilmente sotto Diocleziano a Sinope nel Ponto, S. Foca è ricordato in un panegirico del vescovo S. Asterio di Amasea (primo quarto del secolo V). Secondo quest’ultimo Foca era giardiniere a Sinope, dove era stimato per la sua generosità e ospitalità. Denunciato come cristiano accolse in casa propria i carnefici che lo cercavano per metterlo a morte, ma senza conoscerlo. Dopo averli rifocillati preparò i dettagli della sua sepoltura; dopo aver addirittura scavato la sua fossa, si rivelò ad essi, pregandoli di compiere la loro missione. Così si consumò il suo martirio. Tale leggenda ha ispirato un canto narrativo popolare: A’ Raziuoni, dove sono narrati i principali episodi della vita di S. Foca, partendo dalla conversione alle prove di fortezza d’animo date nel suo martirio,fino al patronato antiofidico e al culto in Francavilla.
|
FESTA ESTIVA DI SAN FOCA A FRANCAVILLA ANGITOLA – AGOSTO 2018
Giorno 12, seconda domenica di agosto, si è svolta la festa estiva del Santo Patrono di Francavilla: la prima messa è stata celebrata alle ore 8 da Padre Tarcisio RONDINELLI, il quale, come ben si sa, fu battezzato con il nome Foca. Quindi alle ore 11 l’arciprete Don Giovanni Battista TOZZO ha officiato la messa solenne, alla fine della messa sul sagrato della chiesa si e’ svolta la cerimonia di offerta e benedizione dei dolci tradizionali, a forma di serpe, preparati in onore del Santo in quanto protettore dai morsi di serpenti e bisce.
Alle ore 17,30 Don Giovanni Tozzo ha celebrato una seconda messa prima dell’inizio della processione. Sia nella giornata di sabato 11 che in quella di domenica 12 agosto, la banda musicale del maestro Gugliotta di Filadelfia ha allietato la festa percorrendo le vie del paese. Alle ore 18,30 ha avuto inizio la lunga processione. Dietro alla statua del Santo e al gonfalone comunale, recato da Gianfranco Schiavone . procedeva l’Amministrazione guidata dal dall’ avv. Giuseppe PIZZONIA. La processione si è conclusa sul sagrato della chiesa parrocchiale dove i fedeli hanno intonato la tradizionale litania; La cerimonia religiosa si è conclusa con il bacio della reliquia del Santo Patrono.
Come da programma predisposto dal Comitato organizzatore della Festa, presieduto dall’Arcip. Don Giovanni Tozzo, nella serata di sabato 11 agosto sul palco allestito in piazza Solari si è esibito “ANNA AUTIERI” la Cover di Laura Pausini . Protagonista della serata musicale di domenica 12 è stato il cantautore calabrese Mimmo Cavallaro . Una piazza Michele Solari piena fino all’inverosimile come la non si vedeva ormai da anni. Mimmo Cavallaro e la sua band hanno reso omaggio nei migliori dei modi il patrono della cittadina San Foca, deliziando il pubblico e, di fatto, concludendo le celebrazioni. Il comitato è andato sul sicuro, poiché il cantautore di Caulonia è uno dei pochi che ancora riesce a trascinare il pubblico in piazza. Durante lo spettacolo, in parte mandato in diretta sulla web tv dei Calabresi nel mondo www.kalabriatv.it e sul sito www.francavillaangitola.com, l’artista reggino ha presentato l’ultimo lavoro discografico “Calanchi” un album di inediti in studio magistralmente prodotti da Tony Canto in commercio dal Novembre 2017. Un primo singolo dal titolo “L’Europa che danza” era già stato pubblicato, accompagnato da un video girato da Giacomo Triglia e riproposto all’interno della scaletta insieme a brani storici che lo hanno reso famoso nel mondo. Nella diretta del concerto, sono stati numerosi gli emigrati intervenuti, che per impossibilità varie non hanno potuto partecipare all’appuntamento. Sana musica calabrese accompagnata da artisti musicali quali: Gabriele Albanese, Andrea Simonetta, Silvio Ariotta e Francesco Carioti, ai quali si è aggiunto il ballo della tarantella grazie alla performance di Valentina Donato. Gli organizzatori della festa, nel finale hanno voluto ringraziare i presenti e in particolar modo l’artista calabrese per avere onorato il Santo Patrono. D'altronde Mimmo Cavallaro è un artista che da 6-7 anni va per la maggiore e nell’ultimo periodo è stato protagoniste in due piazze molto importanti a livello mondiale: Buenos Aires e Toronto, due grandi città che accolgono milioni di calabresi emigrati. Francavilla Angitola ha così potuto ballare per oltre due ore di spettacolo, in quella che sarà ricordata come una serata storica, almeno per il pubblico arrivato. Anche quest’anno gli archi con luminarie multicolori sulle vie principali del paese, La festa si è conclusa in bellezza, poco dopo la mezzanotte di domenica con i fuochi d’artificio.
--------------
Festa di San Foca Martire 5 marzo 2018
La festa liturgica del 5 marzo in onore di San Foca Martire si è svolta con la Messa solenne delle ore 10,30 celebrata dal Parroco Don Giovanni Tozzo, la pioggia ha impedito lo svolgimento della processione. In forma ufficiale era presente il Sindaco, avv. Giuseppe Pizzonia , accompagnato dal vice Sindaco Domenico Anello e altri membri della maggioranza, con il gonfalone del Comune. A conclusione della Messa sono stati distribuiti i taralli a forma di serpe, preparati con particolare cura da alcune donne di Francavilla e poi benedetti al momento dell’Offertorio. Infine si è proceduto al bacio della reliquia del Santo. San Foca nacque, dicesi ad Antiochia in Siria, nel primo secolo dell’era volgare e patì il martirio nella città dove ebbe i natali , sotto l’imperatore Traiano nell’anno 107. Di professione fu prima soldato ma poi, deposte le armi si mise a fare il giardiniere. Fu a quanto pare di una generosità straordinaria. La sua casa era l’ospizio di quanti ci capitavano. Accusato di professare il cristianesimo , furono mandati in casa sua degli sgherri, perché lo ammazzassero. Il modo come egli li tratta e quel che avviene di lui si vedrà dal canto. La festa di S. Foca ricorre il 5 di marzo ma si celebra la seconda domenica di agosto c’è la processione con la musica S. Foca è rappresentato da un mezzo busto in legno , alla mano sinistra ha ravvolto un serpe d’argento che con la lingua gli lecca il mento, nella destra ha una palma. Abbiamo detto in principio che S. Foca fu anche soldato. Di fatto quando i Saraceni erano in cammino per andare a Francavilla, il protettore del paese si presentò loro vestito da guerriero. I Saraceni Gli domandarono della strada ed Egli li condusse per una via tortuosa attraverso un bosco, dove, gira e rigira finalmente si spersero. Il rispetto che, secondo la tradizione gli portarono i serpenti della caverna dove Egli fu gettato , lo ha naturalmente costituito protettore contro si fatta specie di animali massime se velenosi. A conferma di che, mi piace di riferire non le parole di S. Gregorio Torinese, che a quanto pare, attestò, pel primo il prodigio; ma quelle recenti del citato autore del Cenno biografico:’’.. l’esperienza (dice il professore Onofrio Simonetti) ci assicura tuttavia che quanti sono morsi dalla vipera ed hanno la ventura di toccare la soglia della chiesa ove di Lui havvi Statua o Reliquia sono immediatamente tornati a ridente sanità’’ Peccato che Santu Foca sia così poco conosciuto!
|